IL FORMNIVEAU (IL CROCA)
Klages Ludwig
Filosofo, psicologo e grafologo fu il caposcuola della
Grafologia tedesca.
Egli vide nell'Anima l'origine ed il segreto
della vita poiché Anima è sia fusione con la natura sia la voce degli
avi ancora presente in noi. L'epoca moderna però va contro l'Anima
costruendo ideali artificiali, rapporti sociali falsi ed illusorie utopie. Antagonista
dell'Anima è dunque lo Spirito, cioè la ragione, l'intelletto
razionalista. Partendo dal concetto di Anima, come energia vitale, il
suo apporto con l’incarico di grafologo è da riferirsi al concetto di Formniveau
(riassunto nell'acronimo ILCROCA: intensità vitale, liberazione/costrizione
(controllo), ritmo, originalità, calore, autenticità), analizzando il quale si
arriva a comprendere il modello o quadro guida o immagine direttrice personale,
cioè il nucleo fondamentale del carattere che si riverbera nella grafia
individuale, che fluisca ritmicamente, in un insieme di unità
generale, ispirato da spinte interiori più che da assoggettamento in regole,
che tuttavia aderisca, come nella natura, a principi d’ordine creativi e non
riproduttivi.
Un Formniveau elevato indica: energia
psichica, potenzialità, evoluzione, capacità di seguire
liberamente
le proprie spinte creative; un Formniveau
basso: scarsa autonomia, sottomissione alle regole, conformismo, gregarismo,
disordine interiore. In genere le scritture passano attraverso gradi intermedi
di Formniveau.
Il ritmo
Il
ritmo è il substrato della scrittura, l’elemento che anima di vita le parti
costitutive del
grafismo
(forma, movimento, spazio), conferendole un aspetto dinamico, pulsante,
espressivo.
La
presenza del ritmo nella scrittura riflette la carica vitale, l’energia psichica,
la creatività e
la
possibilità di evoluzione dell’individuo, la sua potenzialità.
Per
imparare a individuarlo è necessario imparare a penetrare la scrittura nella
sua essenza,
attraverso
l’educazione all’osservazione di alcuni elementi grafici che sono indicativi:
intensità,
vitalità, liberazione, creatività, calore, originalità, autenticità, respiro.
Nella
scrittura quindi esiste ritmo quando avviene un’alternanza di ritorni
periodici, modulati
e
diversi, mai discordanti e mai identici , che la animano attraverso un fluire
di scansioni
ritmiche,
secondo un principio che regoli senza opprimere. Gli elementi diversificati
della
scrittura
dovrebbero alternarsi e fondersi tra loro attraverso un principio di libertà e
di ordine insieme. La scrittura dovrebbe muoversi senza soprassalti né rotture,
in modo vario e
modulato,
senza alcun meccanicismo o rigidità.
I
maggiori studiosi che hanno trattato l’espressione del ritmo nella scrittura
sono i tedeschi.
Klages, Heiss, Muller, Enskat e l’austriaca Wieser.
HEISS ROBERT
Professore
di psicologia e caratteriologia presso l'Università di Friburgo.
Il
suo contributo più importante in quest’ambito è rappresentato dal rilievo che
egli diede ai tre ritmi della scrittura (Ritmo di Movimento, Ritmo di Spazio,
Ritmo di Forma), dall'integrazione della quale emerge la personalità grafica.
Egli
parla del Ritmo come di un qualcosa che deriva dal dialogo di due forze
contrapposte: Vita (pulsione, impulso che porta alla liberazione ed
all'originalità espressiva) e Spirito (IO, resistenza e quindi controllo
derivante da intelligenza + volontà + regole).
Il
Ritmo di Movimento è gestito dall'IO riguardante l’istinto profondo, quello di
Spazio dall'IO sociale ed infine quello di Forma dalla somma di tutte le forze
che compongono l'IO.
Dallo
sprigionarsi di un Movimento lo scrivente affronta uno Spazio, lo organizza e
si esprime nel Ritmo di Strutturazione della Forma, che è positivo (equilibrio
nella gestione dell'irrazionalità). In negativo avremo invece la Forma di
Struttura (la libertà espressiva scompare poiché ogni slancio è bloccato dalla
ragione).
Il
Ritmo di Movimento può essere marcato, in evoluto, perturbato.
Il
Ritmo di Spazio può essere accentuato, in evoluto, perturbato.
Il
Ritmo di Forma può essere evoluto, in evoluto, perturbato.
Il
prevalere di un Ritmo sugli altri indica la struttura di personalità e la
tendenza generale di comportamento, ovvero la qualità del temperamento.
Un
predominio troppo marcato della Forma sul Movimento indurisce la personalità;
di contro un flusso di Movimento troppo violento, che distrugge la
strutturazione della Forma, è indice d’istinti forti e di pulsioni che
minacciano l'equilibrio della personalità.
MULLER ED ENSKAT
Tale
rapporto deve stabilire una riuscita fusione ed integrazione tra questi
elementi. Sicurezza
ed
elaborazione di forma, tensione equilibrata del movimento, immissione libera
nello
spazio
rassicurante e non temuto, ci conferma l’unità della persona per quanto
riguarda le
sue
pulsioni e la capacità di canalizzarle (Movimento -Forma) e la sua posizione di
rispetto
degli
altri e libertà personale nel ambiente sociale, e il suo rapporto con il suo
stesso
Inconscio
(spazio).
Il
rapporto Forma- Movimento è fondamentale per la comprensione della personalità.
La
predominanza
dell’uno o dell’altro non comporta alcun giudizio di valore: è la qualità
dell’una
o dell’altro e dell’una rispetto all’altro che deve essere presa in
considerazione.
Bisognerebbe
stabilire un accordo armonioso tra una forma individuale e sciolta ed un
movimento
che la animi, le conferisca dinamismo a vita, senza tuttavia sovrastarla.
Nel
rapporto Forma- Movimento si usa riferirsi alla classica immagine del cavallo e
il
cavaliere.
Il cavallo è il movimento, la parte più vitale e libera; il cavaliere è la
forma, la
parte
più consapevole e razionale che guida la corsa. Il cavaliere non deve
arrestare, né
frenare
in modo brusco o violento; deve assecondare ma nel contempo guidare, perché il
cavallo
deve avere un governo e un’indicazione di percorso.
Lo
spazio rappresenta la scena aperta, senza sbarramenti e senza ostacoli, in cui
il cavallo ed il
cavaliere
procedono.
Il
metodo elaborato da Muller ed Enskat insegna ad inquadrare la scrittura sotto
l’aspetto
triplice
della forma, del movimento e dello spazio.
WIESER RODA
Allieva
di Klages, filosofa, economista, sociologa, grafologa, assistente al
Dipartimento di Criminologia dell'Università di Vienna, avviò intorno al 1938
uno studio decennale sulle scritture di molti criminali, dedicando la sua
attenzione soprattutto al ritmo di base della scrittura (Grundrhythmus) e,
partendo dall'analisi grafologica, sviluppò teorie concernenti le tendenze
criminali.
Wieser
parlò di quella "regola di vita" proprie di ogni individuo che
penetra la scrittura in tutti i suoi elementi e che lei fece coincidere col termine
greco agapè, principio d'amore universale che è sempre riscontrabile nelle
scritture con movimento armonico, flessibile, elastico.
E’
un ritmo difficile da trovare negli esseri comuni, dato il suo alto
significato. Si rileva
esaminando
l’elasticità e la flessibilità dei tratti della scrittura. Tali tratti devono
presentarsi
agili
ma fermi, pulsanti e variati, ma saldi. Mollezza, rigidità, durezza,
pesantezza, tensione
sottraggono
ritmo di base.
Tali
tratti dovrebbero essere tracciati con duttilità e flessibilità e dare
l’impressione di saper
resistere
all’urto di qualsiasi flessione e contorcimento, senza mai spezzarsi, ma
accompagnando
ogni movimento, senza mai deformarsi.
Un
tratto così costituito in elasticità è la testimonianza più sicura, secondo gli
insegnamenti
della
Wieser della ricchezza spirituale dell’essere e del suo valore interiore. E’ un
tratto
talmente
significante che riscatta, dal punto di vista valore umano, qualsiasi tipo di
scrittura.
VALUTAZIONE DEL FORMNIVEAU
IL FORMNIVEAU
Inteso
come livello vitale e corrente ritmica della scrittura.
Ci
si dovrà chiedere: questa scrittura è intensa o spenta? Libera o inibita? Originale
o
convenzionale?
Autentica, nel senso che non segue schemi precostituiti ma, pur nel rispetto
della
chiarezza del messaggio da comunicare, scaturisce in modo spontaneo e segue
liberamente
la spinta interiore che la anima? Emana calore o freddezza? Vita o staticità?
Il
livello vitale non è un elemento che si può spiegare con termini precisi,
soltanto attraverso
l’esercizio
e l’affinamento della sensibilità grafologica si arrivano a poco a poco a
coglierne
l’espressione.
Di
ogni scrittura si devono cogliere l’INTENSITA’, le sue VIBRAZIONI e PULSAZIONI
(che
non sono tremolii, ma piccoli fremiti interni quasi impercettibili, che animano
e
infondono
vita), la sua ESPRESSIONE CREATIVA, il DIALOGO che intercorre tra le
FORZE
LIBERATORIE e le FORZE COSTRITTIVE, la sua ORIGINALITA’, il suo
CALORE,
la sua AUTENTICITA’.
Bisognerà
individuare i vari ritmi, leggendoli nelle strutture delle FORME, nella
dinamica del
MOVIMENTO,
nella ripartizione dello SPAZIO, nell’ELASTICITÀ DEL TRATTO .
Perché
esista RITMO, i gesti devono succedersi con criteri di libertà e spontaneità,
formando
strutture
diverse, ma non caotiche perché dirette da un principio regolatore unificatore
(il principio d’ordine presente d’altronde nei ritmi naturali)
Il
ritmo richiede piccole ineguaglianze ripetute, vive e vibranti perché, senza
diversificazioni,
ci
sarebbero monotonia e ripetitività. Ma se le ineguaglianze non sono rette da un
principio
d’ordine,
si cade nella discordanza e non esisterebbe più ritmo, ma caos. Tuttavia questo
principio
d’ordine non deve imprigionare, altrimenti il ritmo decade perché è costretto
nella
schematicità della regola. In altre parole la regolarità non è RITMO, ma non è
ritmo
neppure
la confusione.
Per
riuscire ad individuare il ritmo che conferisce livello vitale o formniveau
alle scritture. È
necessario
individuare alcuni requisiti, riassunti in una sigla per una migliore memorizzazione.
ILCROCA
I = intensità ;
LC = rapporto tra liberazione e costrizione, ossia tra
tensione e distensione ;
R = valutazione dei 4 ritmi di forma, spazio, movimento,
base;
O = originalità;
C = calore;
A = autenticità;
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