Rudolph Pophal e i gradi di tensione
La grafia pallidaria, striaria
e corticale, il Pophal. Le teorie a base neurofisiologica di Rudolph Pophal
hanno grande importanza non solo dal punto di vista della grafologia di
personalità ma anche e soprattutto per le applicazioni in grafologia peritale.
Le teorie di Rudolph Pophal sono espresse magistralmente nel suo libro
“Scrittura e Cervello”. Pophal distingue in quest’opera tre tipi principali di
scrittura secondo la dominanza del rispettivo centro nervoso: quella
pallidaria, quella striaria e quella corticale secondo la dominanza del
rispettivo centro nervoso. Nella grafia pallidaria è implicato il
coinvolgimento del globo pallido, ovvero uno dei gangli basali insieme al
putamen “in anatomia, parte dei nuclei della base degli emisferi
cerebrali ” e al nucleo caudato che si trova alla
base del cervello sotto gli emisferi cerebrali. Nella grafia striaria è invece
centrale il corpo striato, una formazione di sostanza grigia adiacente al
talamo, costituita da più nuclei. Infine, nella grafia corticale, è
predominante l’azione della corteccia cerebrale, la parte più specificamente
umana del cervello, che ha un ruolo nei meccanismi complessi della memoria,
della concentrazione, del pensiero, del linguaggio e della coscienza. La grafia
pallidaria è caratterizzata da ipercinesi che si presenta sia come moltiplicazione
di gesti sia come irrequietezza gestuale. La sovrabbondanza gestuale si
caratterizza per il “piacere del movimento”, fino al limite dell’irrequietudine
motoria irrefrenabile con deragliamenti motori accelerati, propri della corea,
(neuroscienze). Tanto più forte è l’ipercinesi e la velocità del gesto tanto
più difficile diventa guidare la motilità e la coordinazione dei movimenti.
L’ipercinesi unita all’ipotonia, tensione insufficiente o occasionalmente anche
troppo forte, porta ad un’oscillazione di tutti gli elementi grafici quali il
calibro, la velocità, la larghezza, il grado di legatura, la forma di legatura,
l’angolo d’inclinazione, la pressione e l’andatura del rigo. La tendenza al
movimento centrifugo è rilevabile dall’allungamento dei tratti finali e nei
segni diacritici superiori, tagli delle t, puntini delle i, ecc. lanciati
frequentemente in alto. Dal punto di vista del significato psicologico Pophal
distingue la scrittura pallidaria in quella con un pallido “biologicamente
valido” e quella con un “pallido biologicamente scadente”. I significati
tuttavia variano solo nelle sfumature e hanno come comun denominatore
l’impulsività, la mancanza di adattamento, il principio del tutto o niente. In
caso di pallido biologicamente valido si possono attribuire: vitalità, natura
mobile, motilità, vivacità degli impulsi, spontaneità, iniziativa, forza
impulsiva, dipendenza dagli istinti, facilità di esteriorizzazione,
immediatezza, indifferenziazione, involontarietà, primitività, aumentata
reagibilità, inconsapevolezza, giovanilità, naturalezza, estroversione,
accresciuta emotività. Nel caso del pallido biologicamente scadente gli stessi
significati assumono una valenza più negativa: irrequietudine, impazienza,
irritabilità, reattività, tensione, labilità affettiva, debolezza emozionale,
irascibilità, immaturità, infantilismo, instabilità, indisciplinatezza,
deficienza di autocontrollo, sventatezza, corruttibilità, assenza di misura, imprecisione,
frettolosità, scarsa concentrazione, ecc. Dal punto di vista della motricità
generale avremo goffaggine, irrequietudine del gesto, parlata precipitosa e mal
articolata, tendenza all’impaperamento. Nella grafia striaria le principali
caratteristiche sono ipocinesi e ipertonia (rigidità) che si oppongono alla
ipercinesi e ipotonia della grafia pallidaria. Lo striato ha infatti la
funzione di tenere a bada la “sfrenata motilità pallidaria”. A una maggiore
prevalenza del pallido si associa quindi un minore controllo dello striato e
viceversa. I contrassegni principali della grafia striaria sono quindi la
povertà di movimenti, la diminuzione dei gesti e i segni di tensione. In
particolare la limitazione dei movimenti comporta tendenza alla piccolezza,
alla lentezza, alla strettezza, alla riduzione delle forme e in genere del
movimento centrifugo. In casi particolari, come nel morbo di Parkinson, la
piccolezza diventa micrografia. La dominanza dello striato si riscontra anche
nella vecchiaia, a causa delle alterazioni del pallido. Un’altra caratteristica
della grafia striaria è la monotonia del quadro grafico. Il ductus appare senza
slancio, privo di fluidità, fragile, friabile, viscoso, rigido, impalato, privo
di brio. A differenza della grafia pallidaria, piena di dinamismo impulsivo,
irrequieta e incostante la grafia striaria si presenza statica e impassibile.
Si possono rivelare piccolezza, notevole lentezza e strettezza, debolezza di
pressione. Sono evidenti magrezza e aridità nelle forme grafiche, tendenze
centripete, limitata differenza nelle lunghezze, procedere stereotipato e senza
fluidità. Dal punto di vista del significato psicologico Pophal attribuisce
alle scritture striare mancanza di spontaneità e iniziativa, mancanza di
freschezza e giovinezza, limitata attività spirituale, restringimento e
appiattimento degli interessi, pesantezza psichica, non eccitabilità, lentezza,
indolenza, aridità, assenza di vivacità, pigrizia, inibizione generale, etc.
Per quanto riguarda le particolarità motorie sono presenti povertà di movimenti
espressivi e di mimica, povertà generale di movimenti, lentezza del gesto,
rigidità, rapida stancabilità. Nella grafia corticale la caratteristica
fondamentale è la presenza di movimenti singoli intenzionali e finalizzati con
un grado d’irrigidimento per lo meno di grado medio. La grafia è quindi
scandita, regolare e meccanizzata poiché la corteccia impone al pallido e allo
striato la sua ritmica razionale e volitiva. Pophal distingue le grafie
corticali in due sottotipi principali: quello determinato striariamente e
quello determinato pallidariamente. Essa rivela movimenti singoli ben
coordinati e centrati, abbreviazioni del percorso grafico, ampie riduzioni di
forma, rilevante piccolezza ed estesa coesione corticale. Pophal vi rileva
anche una componente pallidaria per la presenza di oscillazioni nel calibro,
rilevante velocità, tratti centrifughi e imprecisa forma di legatura. Un
esempio di grafia corticale con una componente di striato è invece quella di
Nietzsche. I significati della grafia corticale dal punto di vista psicologico
sono molteplici e dipendono in parte dai relativi sottotipi individuati da
Pophal. In senso generale si possono attribuire alla grafia corticale volontà
conscia (attiva e passiva), libertà del volere e del pensare, individualismo,
conoscenza di sé, sentimento del proprio valore, autodominio, etica, sobrietà,
ragionevolezza, coscienza, vigilanza, avvedutezza, spinta all’indipendenza,
autoaffermazione, memoria e previsione. La scrittura corticale è quindi una
scrittura in cui domina la coscienza a scapito degli istinti. Dobbiamo tener
presente come la dominanza di centro nervoso sull’altro non sia mai assoluta,
in ogni grafia possono emergere componenti pallidarie, striarie o corticali con
predominio dell’uno o dell’altro anche a seconda della varie fasi della vita,
nel lattante predomina il pallido, nell’anziano lo striato. Infine, è possibile
una grafia equilibrata con armonia tra i tre piani dell’essere corpo, anima e
spirito conseguenza dell’armonia “neurofisiologica” tra pallido, striato e
corteccia. I cinque gradi d’irrigidimento di Pophal. Il I° grado di
irrigidimento è caratterizzato da carenza di tonicità, di tenuta e di stabilità
del movimento grafico. Sono presenti movimenti non controllati, ipercinesi o
lentezza e floscezza, mancanza di capacità di controllo del gesto. Per Massi,
che ha indagato le relazioni tra la grafologia Morettiana e la teoria dei gradi
d’irrigidimento di Pophal, il I° grado è caratterizzato da una prevalenza del
temperamento della Cessione e in particolare dai segni sciatta, trasandata di I
e II tipo, discendente, aste col concavo a destra di grado elevato, oltre a
lenta in contesti di ipotonia, è facilmente presente anche la profusione del
gesto grafico. Abbiamo quindi a che fare, nella terminologia di Pophal, con una
scrittura pallidaria che esprime “insufficiente tensione, al limite dell’allentamento
che causa illeggibilità: in una parola, incoordinamento da irregolarità tonica
con ipercinesia”. Il II° secondo grado d’irrigidimento è quello proprio della
grafia cerebro-radicale che per Pophal è caratterizzata dal prevalere della
motricità subcorticale. Per Massi vi è una buona coordinazione del movimento,
ma senza sforzo di controllo, i tratti sono più netti e puliti, la conduzione
del gesto avviene con scioltezza e spontaneità e non ci sono più la
precipitazione e i movimenti incontrollati del I° grado. La maggiore presenza
del temperamento della resistenza dona al grafismo maggiore tonicità, ordine,
chiarezza ed equilibrio. I segni caratterizzanti per la grafologia Morettiana
sono gettati via alla meglio, accurata spontanea, slanciata, apertura della
triplice larghezza, profusione del gesto grafico, prevalenza delle aste concave
a destra in un contesto di accettabile presenza dei segni della triplice
fermezza (aste rette e mantiene il rigo). La cessione indiscriminata che fa
capo al I° grado d’irrigidimento è quindi temperata da una maggiore resistenza,
mentre per Muller e Henskat parlano d’inibizione carente e instabilità, il II°
grado è caratterizzato per i due autori da disinibizione opportuna e
scioltezza. Al III° grado si attribuiscono inibizione opportuna e stabilità,
per Vettorazzo “la tensione si fa proporzionata, esprimendo il contemperamento
di istinto e ragione in un gesto equilibrato”. Il tracciato si presenta in
equilibrio tra i due opposti movimenti di va e vieni incontrollati da una parte
(I° grado) e di rigidità eccessiva dall’altro (V° grado). Vi è una
contemporanea e armonica presenza di grafismo di origine corticale e
subcorticale. Dal punto di vista Morettiano vi è un sostanziale equilibrio tra
i quattro temperamenti con presenza quasi ottimale della Triplice fermezza che
tuttavia non mortifica il largo tra lettere, le aste concave a destra e la
curva. Si possono riscontrare anche segni di positivo assalto come intozzata I,
angoli A, scattante ma moderati da segni di attesa caratterizzata quali
ponderata, sinuosa, contorta e minuta. Il IV° grado è caratterizzato dalla
grafia cortico striaria e viene diviso da Pophal in due sotto-gradi. Il grado
IV°a indica per Muller Henskat disinibizione insufficiente tensione dovuta a un
condizionamento di tipo corticale. Nel grado IV°b invece il condizionamento è
di tipo subcorticale (striario) che causa inopportuna inibizione. Nel IV° grado
si possono rilevare ipocinesia, ritmo scandito, strettezza, drittezza,
lentezza, piccolezza, arcate e angoli, monotonia. Il gesto non è volitivo come
nel III° grado ma inibito e dà luogo a debolezza per eccesso di tensione. Dal
punto di vista Morettiano nel grado IV°a si possono riscontrare alto grado di
angoli B, eccessivo mantiene il rigo e aste rette e segni quali secca,
striminzita, austera e parallela. È facile la presenza dell’assalto di angoli A
e acuta mentre risulta carente la cessione di curva, largo tra lettere e aste
concave a destra. Nel grado IV°b “l’irrigidimento striario che subentra a quello
corticale non è più il frutto di decisione, volontà, fermezza e resistenza
ostinata ma sinonimo di dubbio, incertezza, indecisione, ansia e sospensione
d’animo”. I segni Morettiani caratterizzanti sono quelli secondari del
temperamento della resistenza, in questo caso passiva, quali accartocciata,
stretto tra lettere, lettere addossate oltre a segni che indicano esitazione,
timidezza e ansia quali titubante, tentennante e stentata. Possono essere
infine presenti non omogeneità, ma non in maniera accentuata come nel V° grado.
Il V° grado, infine, è quello proprio della grafia strio pallidaria. Il quadro
grafico è dominato dalla dissoluzione e compare l’emotività e lo stato di
allarme, per cui la persistente tensione genera stanchezza e infine movimenti
“a salve” per rottura di ogni resistenza. Per Muller e Henskat abbiamo
un’inibizione inopportuna che provoca contrazione e, dal punto di vista
psicologico, impossibilità adattiva. Per Massi “l’irrigidimento arriva a
livelli estremi, impedendo in tale maniera qualsiasi espressione di scioltezza,
fluidità e coordinazione del movimento grafico”. La presenza di un tale grado
d’irrigidimento può dipendere sia da patologie fisiologiche sia da disturbi
profondi della personalità. Sono rilevabili in alto grado i segni stentata e
artritica ed elevate non omogeneità in tutte le categorie grafiche.
GRADO I (inibizione
insufficiente)
La scrittura è
insufficientemente tesa, dalle forme incerte, risponde alle caratteristiche
della
scrittura rilasciata di C.
Jamin; è irregolare, aritmica, con aspetto spaziale disordinato, forme
imprecise, piuttosto grandi e
gonfie, allargate, legamenti indecisi, filo molle (acquatico),
arcate rilassate, pressione
debole leggera ineguale, tratto pastoso liscio, centrifuga, legata,
non troppo rapida, con attacchi
e finali lunghi, ineguale in inclinazione, sinuosa. Movimento
non elastico, incerto,
abbandonato, la mollezza impedisce l’elasticità. La tenuta della penna è
piuttosto parallela rispetto al
foglio, nessuna tensione delle dita sulla parte destra della penna.
La personalità presenta mancanza
di maturità e carattere, di controllo e disciplina.
È versatile ma labile,
noncurante, impressionabile, adattabile, influenzabile, infantile.
Nonostante questi aspetti, gli
scriventi del grado I sono spesso dotati di qualità poetiche e si
possono trovare scritture di
questo tipo anche tra artisti di talento dotati di fascino con doti
d’improvvisazione.
GRADO II (distensione adeguata)
La scrittura può essere
paragonata alla scrittura “aisée” di C. Jamin. Souplesse generale, liberazione
adeguata. La scrittura non è sempre regolare, ma il
movimento è coordinato, ritmato,
con giusta economia d’energia. Dominanza di movimento “va e vieni” movimento
ritmico; il suo simbolo: il cerchio, la spirale morbido e fluido. Aspetto
spaziale poco evoluto, ma scrittura omogenea, fluidità delle forme, legamenti
in curva, ghirlanda morbida, tratto piuttosto pastoso, scrittura medio grande,
da inclinata a verticale, tratto elastico, vibrante, flessibile, morbido.
Nessuna stilizzazione né nel grado I che nel grado II. La personalità è
spontanea, vivace, ha spirito conciliante, facilità d’adattamento, una certa influenzabilità,
empatia, entusiasmo, elasticità psichica, vivacità di sentimenti. Pophal fa
notare una mescolanza di gradi nella scrittura è favorevole e un po’ di II
grado rende la personalità più umana ed accogliente.
GRADO III (inibizione adeguata)
Forme ferme pur senza rigidità;
si può paragonare alla scrittura ferma di C. Jamin.
È proporzionata con ritmo
spaziale evoluto, movimento elastico, deciso, vivo, dinamico, ben
controllato. Regolarità senza
monotonia, da accelerata rapida, con legamenti a ghirlanda e angoli
(semiangolosa), piuttosto
verticale o leggermente inclinata. Dimensione media, progressione
controllata, buon apporto Forma Movimento
(in genere predominanza di forma), ritmata,
raggruppata e tratto P/N. Rettilinea
con buona tenuta di riga. Nella personalità dello scrivente di III grado
troviamo: tenuta, resistenza, misura; sentimenti vivaci, ma dominanti;
prudenza, senso del dovere, precisione e affidabilità. Un grado II di tensione
è necessario per dirigersi verso il fine con fermezza e volontà. La pressione
ferma rappresenta lo sforzo personale, la tensione, la capacità di disciplina, fattori
che col grado III diventano automatici e corrispondono ad un alto senso di
responsabilità.
GRADO IV A (distensione
insufficiente)
Con il grado IV A la persona si
sente in un mondo ostile e trova difficoltà ad uscire da sé.
Manca la sicurezza in se stessa
ma tende a difendere la propria opinione con una certa
asprezza e con una scarsa
comprensione per quella altrui volendo dirigere e affermare la
propria volontà di potere. Il
punto di forza è la capacità di difesa. Manifesta durezza e
mancanza di elasticità psichica,
nessuna spontaneità; è convenzionale. Anche se è alto il senso
di responsabilità e coraggio, ha
bisogno di stabilire relazioni per affermare il proprio potere.
La scrittura si presenta
regolare, tesa, con ritmo scandito, cadenzato, qualche volta stilizzata
rigidamente, artificiale, spesso
piccola o molto piccola, magra, ad arco e angolo, con tratto
poco elastico, piuttosto nitida
e forme poco flessibili. La tensione del IV A è volontaria.
GRADO IV B (inibizione
inadeguata)
La tensione nella scrittura del
grado IV B diviene involontaria, appartiene alle profonde masse
della personalità: ciò influenza
il movimento e il tratto. La scrittura s’inibisce in una durezza
di forme perdendo forza e
dinamismo. In un aspetto spaziale perturbato il movimento diviene rigido,
monotono, senza vita, le forme rigide, spezzate o in dissoluzione; la pressione
irregolare qualche volta spasmodica. Legamenti angolosi e in arcata. La
scrittura, irregolare e aritmica, può essere di dimensione grande o piccola,
tratto netto secco, privo di elasticità. Al posto di una volontà di affermarsi
si trovano da un lato una reattività e un’emotività accresciuta e dall’altro
l’impossibilità a comunicare con il mondo con manifestazioni di rifiuto,
ostinazione, adattamento difficile. Poiché lo scrivente è continuamente in
stato di tensione e d’insicurezza costante, temendo difficoltà e aggressioni, è
personalità vulnerabile, di umore variabile, di comportamento imprevedibile.
La tensione costante della
muscolatura che influenza il IV B e il V e in minore accento il IV
A, denota iperemotività e
sensibilità estrema agli affetti e determina un eccessivo consumo di
energia provocando stanchezza.
GRADO V (distensione inadeguata)
È scrittura discordante, rigida
e tensione determinano irraggiamento di movimenti discontinui,
mancanza di freno e regolarità
in ogni specie. Forme perturbate, destrutturate in spazio
anarchico, numerosi gesti
reattivi negli attacchi e nelle finali, prolungamenti in alto e in
basso, interruzioni nella
continuità o mancanza di collegamenti, grande variabilità di
legamenti. Il movimento è
spasmodico, spesso con tremori e sussulti. Questo si traduce nella
personalità sotto forma di
carattere esplosivo, stato permanente di mobilitazione, eccessiva
reattività, autosabotaggio.
Mostra coraggio nelle grandi prove piuttosto che nelle piccole.
Se il grado I presenta labilità
e il V importanti perturbazioni non è escluso che indici positivi
siano presenti anche in queste
scritture, pertanto Pophal raccomanda la massima cautela nella
loro
interpretazione.
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